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SALA 3

L'EUROPA IN GUERRA

(1805 - 1812)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il sogno di Napoleone poté apparire realizzabile solo fintanto che le sue armate continuarono a macinare successi sbaragliando tutti gli eserciti avversari. I Sovrani europei dovettero far viso a cattiva sorte accettando di diventare pedine nel gioco napoleonico per non essere spazzati via dalla storia. Anche l’imperatore di Russia dopo essere stato sconfitto ripetutamente nel tentativo di sostenere i re di Austria e Prussia, decise di prendere tempo accettando un’improbabile alleanza con i francesi.

Che tutto fosse però altamente instabile e precario, era chiaro a molti ma forse proprio non a Napoleone che si cullava nell'illusione di essere vicino a completare il suo sogno dinastico anche a seguito della nascita nel 1811 di quel figlio (il Re di Roma) che avrebbe dovuto assicurare una stabilità definitiva alla casa dei Bonaparte.

Già la rivolta spagnola, che Napoleone aveva definito “il cancro spagnolo”, avrebbe dovuto far presagire che un popolo attaccato nel proprio paese e quindi disperato, avrebbe potuto fermare la macchina da guerra napoleonica. Wellington, con le sue truppe aveva dimostrato che Napoleone non era il solo grande generale in Europa.

Eppure, quando nell’estate del 1812 fu presa la fatale decisione di invadere la Russia che si poneva di nuovo come ultimo nemico sul continente, fu l’inizio della fine. L’esercito più grande che avesse mai attraversato l’Europa, composto da soldati provenienti praticamente da tutte le nazioni, venne distrutto non tanto dalle battaglie quanto dalla vastità delle distanze che avrebbe dovuto coprire e dalla forza della Natura che rese l’inverno russo insopportabile per decine di migliaia di uomini.​

Molto spesso nell’immaginario comune l’epopea napoleonica viene identificata solo con la guerra. Seppur effettivamente il continente visse un periodo di pressoché costante stato di belligeranza, gli anni a cavallo fra la fine del settecento e l’inizio dell’ottocento, furono ricchissimi anche da un punto di vista culturale.

Fu particolarmente marcato l’impulso dato alle scienze, all’innovazione ed all’istruzione. Le tante medaglie premio presenti nel Medagliere mostrano come fosse accentuato il desiderio di premiare i più meritevoli in qualsiasi campo economico, culturale, artistico o letterario. Anche le strutture amministrative videro in quegli anni, un vero e proprio sconvolgimento con la scomparsa delle istituzioni dell’ancien regime e l’introduzione di nuove figure per le quali divenne necessario predisporre apposite insegne di riconoscimento. La Francia così come l’intera Europa, cambiarono pelle passando dal passato al futuro in un terribile ma unico ed eccitante periodo storico.

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